Fin dall’antichità l’uomo si è interrogato sui misteri del mondo utilizzando gli strumenti della scienza; grazie anche al fascino per il fantastico alimentato dal Romanticismo, è a partire da alcuni scrittori dell’Ottocento che possiamo riconoscere elementi fantascientifici: per esempio, Edgar Allan Poe (1809-49), nel racconto La frottola del pallone, fantastica sulla nuova tecnologia della mongolfiera. Oppure, nel poema in prosa Eureka, immagina la teoria del Big Bang ottant’anni prima che venga formulata.
Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, con la diffusione della cultura scientifica, la fantascienza si afferma come un genere vero e proprio. I suoi principali esponenti sono Jules Verne (1828-1905) e Herbert G. Wells (1866-1946). I romanzi di Verne sono animati soprattutto dallo spirito di avventura, dall’attrazione per l’ignoto e dall’entusiasmo per le tecnologie più evolute dell’epoca. Wells, invece, scrive racconti e romanzi più cupi, in cui le storie fantascientifiche diventano un pretesto per porsi domande sull’attualità.
Come data di nascita “ufficiale” della fantascienza si indica il 1926, quando negli Stati Uniti viene fondata “Amazing Stories”, la prima rivista specializzata in fantascienza. È proprio il suo creatore, lo scrittore Hugo Gernsback (1884- 1967), a coniare l’espressione science fiction, tradotta con “fantascienza” da Giorgio Monicelli, fondatore della collana “Urania” della casa editrice Mondadori. L’interesse degli autori si concentra sugli effetti che le scoperte scientifiche e tecnologiche possono avere sulla vita dell’uomo. Questo atteggiamento caratterizza i cosiddetti “anni d’oro” del genere (anni trenta-cinquanta del Novecento), con autori come Isaac Asimov (1920-92), Ray Bradbury (1920-2012), Robert Heinlein (1907-88), Arthur C. Clarke (1917-2008).
Dopo la Seconda guerra mondiale, con il clima cupo della Guerra fredda, anche la fantascienza assume toni più angosciati, che rispecchiano i timori dell’umanità per un possibile conflitto nucleare. Autori come Richard Matheson (1926-2013) e Philip K. Dick (1928-82) sono tra i maggiori esponenti di questo filone. A dare un grande impulso alle narrazioni fantascientifiche sono poi le esplorazioni astronomiche e la corsa allo spazio, che si sviluppa nel corso degli anni sessanta.
A partire dagli anni ottanta prende piede nell’ambito della fantascienza il cosiddetto “cyberpunk”. Le tecnologie informatiche, in grande espansione proprio in quegli anni, offrono nuovi spunti narrativi legati al cosiddetto “mondo virtuale”. Gli autori più importanti di questo filone sono Bruce Sterling (1954), ma soprattutto William Gibson, (1948), che inventa la parola “cyberspazio”, ancora attuale. In questi anni la fantascienza esce dai confini della letteratura e dilaga anche nel cinema, ma soprattutto nel nuovo mondo dei videogiochi, di fatto un’altra forma di realtà virtuale.
Oggi la fantascienza è un genere ancora molto vivo, al quale viene attribuita piena dignità letteraria. Tra le storie di maggior successo, la celebre saga cinematografica di Star Wars, nata alla fine degli anni settanta ma tornata molto in voga ultimamente; e le serie televisive, come Star Trek, X-Files e Lost. Ancora oggi la fantascienza si fa veicolo di idee per analizzare la società contemporanea e a volte per assumere un atteggiamento critico rispetto a determinati problemi, come per esempio i limiti che la ricerca scientifica dovrebbe porsi.